Di post in post
UNA CHIACCHIERATA DIETRO LE QUINTE E' passato troppo tempo dall'ultima esperienza qui condivisa o dall'ultima volta che mi sono fermato a chiacchierare con te.
Eppure un blog dovrebbe dare il giusto spazio a momenti come questi, fatti di racconti personali (come Un Ferragosto da Podio) e articoli più discorsivi (come Lettera ai krampus (e ad un lettore attento)).
Oggi, quindi, me ne scuso e provo a rimediare accompagnandoti in un viaggio diverso, da un post all'altro. In un insolito (ma spero comunque interessante) backstage di Folle di corsa.
RIEMPIRE IL VUOTO Tutto inizia quando non ho ancora finito di ringraziarti per l'accoglienza del post appena pubblicato. L'attenzione e l'interesse che dimostri nei vari modi più o meno social non ritardano però il sopraggiungere della fatidica domanda
e adesso?
Per rispondere e superare la sgradevole sensazione di vuoto, bisogna solo attivarsi e creare un nuovo post.
E allora mano al tesoretto di corse accantonato fin dai primi momenti di Folle di corsa per evitare di rimanere a secco di argomenti. Questo mi permette un certo spazio di manovra per giostrarmi in modo più rilassato tra le diverse manifestazioni. Così, se mai volessi imbarcarti in un'esperienza simile alla mia, ti consiglio di trovare immediatamente una decina di argomenti e di organizzarli in forma di tabella già munita di qualche prima informazione.
Poi, mentre ti rinfreschi la memoria con un'altra breve indagine, ecco spuntare - senza nemmeno andarle a cercare - nuove straordinarie corse che, ovviamente, avrebbero anche loro tutto il diritto di riempire il vuoto creatosi.
Ma avevo già in cantiere qualche scritto? Ti devo un'esperienza o un nuovo capitolo di Botte di corsa? E se ci fossero eventi in avvicinamento? Un post da una o più corse? Aperta a tutti o per soli locali? Corsa storica o contesto storico?
Le risposte aiuteranno a selezionare quell'argomento destinato a diventare un nuovo post su Folle di corsa.
IL FOGLIO BIANCO Con la scelta, scompare sì la sensazione di vuoto, ma nulla è stato ancora messo nero su bianco.
E' qui che inizia la vera ricerca di informazioni, accumulando da ogni possibile fonte e punto di vista. Dai siti di riferimento ai brevi e abbottonati comunicati su portali turistici, sportivi e istituzionali. Dagli articoli dei giornalisti ai social, forum e blog. Senza dimenticare filmati, mail, telefonate e, dove possibile, miei ricordi personali.
Il passaggio successivo è lo studio e la metabolizzazione di tutte queste versioni. E' sempre utile confrontare, completare, leggere tra le righe, dare una propria visione. A ben vedere è esattamente questo tocco personale, fatto di rielaborazione e tue conoscenze, a rendere ogni scritto qualcosa di nuovo, unico e interessante. Ricordatelo.
E ora sono pronto a prendere la penna e procedere con il brainstorming di idee buttate sul foglio alla rinfusa, poi trasformate in una scaletta logica e ordinata.
Ti ricordi quando il professore ti diceva che il titolo si mette sempre alla fine? Io, ti giuro, ci ho provato. Ma non ci riesco.
Scegliere titoli e titoletti è la prima cosa che faccio, forse perché dando un nome a ciò che non esiste ancora posso già sentirlo più reale, concreto.
Motivo simile anche per il vezzo di scrivere un qualcosa destinato a internet con carta e penna. La punta scivola via fluidamente sul foglio di pari passo con i pensieri, mentre il battere sui tasti mi sembra più macchinoso, meno immediato. La continuità armonica dell'onda del vecchio segnale analogico contro lo 0/1 del digitale. Sentimentalismi? Forse.
E più del terrore del foglio bianco ho l'incubo da intro. Poche righe iniziali che mi impegnano per ore intere, perché essa deve introdurre, informare, essere breve. Accattivante ma esaustiva, chiara e misteriosa.
Per trovare la formula vincente, io impiego le parentesi quadre. Se un'espressione non mi convince, segue immediatamente nelle parentesi una possibile alternativa.
Verrà poi il tempo, mentre si ricopia sul computer, di sciogliere il dubbio.
STRETTA FINALE Una volta trascritto, controllato e aggiunti link, immagini e filmati, arriva il momento dell'avvocato del diavolo.
Creato da papa Sisto V nel 1587 e abolito nel 1983, l'advocatus diaboli era, nella Curia pontificia, la persona preposta ad istillare dubbi sulle qualità dell'esaminato nel processo di canonizzazione. Ciò portava un rigore più scientifico e meno soggetto alle superstizioni popolari nella Chiesa post Concilio di Trento. Re delle antitesi e del punto di vista critico, il cosiddetto avvocato del diavolo si rivela molto importante nel campo della scrittura.
Passato il "parere" esterno, appena prima e subito dopo la pubblicazione del post c'è una nuova procedura di controllo, una vera e propria check-list in stile pre-decollo. Rimandi, link, immagini, video e pagine devono essere verificati e aggiornati per non crearti difficoltà nella navigazione.
Ultima fase di questa lista è il momento social, cioè quando un avviso qui e uno là sono utili a renderti noto che... e per invitarti a passare su Folle di corsa.
Nel frattempo, sottopongo il post al giudizio critico degli organizzatori della tal corsa. Come andrà a finire?
E adesso, cosa scrivo?
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